Come mangiare il cavolo nero: ecco il metodo della nonna

Il cavolo nero è una verdura tipicamente invernale e un toccasana per la nostra salute. Versatile in cucina, il cavolo nero può essere consumato da solo oppure come ingrediente in ricette della tradizione contadina come zuppe e torte, ma a questo arriveremo più avanti. Mangiare il cavolo nero porta numerosi benefici a molti organi del nostro corpo. Questa verdura è ricca di sostanze nutritive importanti e preziose, ricchissimo di antiossidanti, nostri alleati per contrastare i radicali liberi, e vitamine. Per questi motivi, il cavolo nero è considerato un potente alimento antitumorale.

Protagonista delle tavole italiane grazie alla sua molteplicità d’uso, il cavolo nero appartiene alla famiglia delle Brassicaceae, presenta lunghe foglie di colore verde scuro, che rappresentano la parte commestibile. Il cavolo nero è presente soprattutto in autunno e in inverno, che sono le stagioni di raccolta prima che la pianta diventi troppo legnosa per poter essere consumata. Per questo, il cavolo nero è spesso utilizzato come ingrediente in piatti “comfort food“, quelle pietanze che ci coccolano e ci gratificano, come le zuppe calde in fredde e piovose giornate invernali.

Il metodo della nonna per mangiare il cavolo nero

Il cavolo nero, quindi, può essere mangiato in tantissimi modi, da solo oppure in altre ricette grazie al suo sapore leggermente amarognolo ma delicato. L’unica raccomandazione è quella di non consumare il cavolo nero a crudo. Il metodo della nonna per il cavolo nero è quello di mangiarlo in preparazioni semplici. Quindi via libera a passate, zuppe, minestroni e torte di verdura. Infatti, questa verdura può essere aggiunta semplicemente per apportare quel gusto in più alle varie preparazioni, dando sfumature di sapore e apportando numerosi benefici per la nostra salute.

Se invece volete qualche pietanza più sfiziosa che comprenda il cavolo nero, sempre le nonne consigliano queste ricette della tradizione contadina regionale. Nella ribollita fiorentina il cavolo nero è il protagonista, insieme a fagioli, verze e bietole. Sempre in Toscana, ma nella zona di Lucca e della Garfagnana, la farinata è un piatto gustosissimo che comprende cavolo nero tenero in quantità e farina di ceci. Nelle alte valli della Lombardia si prepara un primo piatto da leccarsi i baffi: pizzoccheri, cavolo nero, verza, patate e formaggio in abbondanza.

Il cavolo nero: un toccasana per la salute

Inserire il cavolo nero nelle nostre ricette è sempre un buon metodo della nonna perché questa verdura è ricchissima di nutrienti preziosi. Come abbiamo detto, contrasta l’azione dei radicali liberi, responsabili del prematuro invecchiamento cutaneo; depura l’organismo con azione benefica per reni e fegato; il cavolo nero svolge un’azione antinfiammatoria per tutto il corpo e in particolare per le mucose gastriche. Inoltre, questa verdura è un alleato per il nostro sistema immunitario grazie alla concentrazione di vitamina C, favorisce l’assorbimento del ferro, svolge un’azione diuretica, regola i livelli di colesterolo cattivo. Tutto questo grazie alle sue proprietà nutrizionali.

  • Acqua: 90 grammi in 100 grammi di cavolo nero
  • Vitamina A, B, C, E
  • Acidi grassi Omega 3
  • Flavonoidi
  • Basso apporto calorico: 30 calorie per 100 grammi di cavolo nero

Se ancora non siete convinti del potere salutare del cavolo nero, dovete sapere che questa verdura è stata eletta come uno degli alimenti più nutrienti presenti in natura, come anche le nostre nonne avevano intuito. Il cavolo nero è un toccasana per i disturbi gastrici. In caso di dolore di stomaco e bruciori, il cavolo nero può essere consumato come centrifugato. Inoltre, il cavolo nero è adatto per chi soffre di diabete perché la concentrazione di zuccheri è bassa. Quindi, il cavolo nero è anche un ottimo alleato per chi sta seguendo una dieta ipocalorica.

Se decidete di acquistare il cavolo nero, ricordate di scegliere mazzi dal colore verde scuro vivo e brillante. Sono da evitare le foglie che presentano un principio di ingiallimento perché ciò indica la non freschezza del prodotto. Conservatelo in frigorifero ma con l’accortezza di toglierlo dalla sua confezione originaria per avvolgerlo in uno strofinaccio umido. Prima di cuocerlo eliminate la costa centrale con un coltello o semplicemente sfilando la foglia con le mani.

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